domenica 29 giugno 2014

Recensione del libro "Colpa delle stelle" di John Green


Titolo: "Colpa delle stelle"
Autore: John Green
Editore: Rizzoli
Trama: Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.
Prezzo di copertina (rigida): 16,00€ 


Cosa penso di "Colpa delle stelle"?
Cosa penso di "Colpa delle stelle"? Penso tutto e non penso niente. Penso a così tante cose che mi risulta difficile mettere insieme frasi di senso compiuto: i miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni (per citare Gus). Facciamo così: se "Colpa delle stelle" fosse una persona, che tipo di persona sarebbe? Bè penso che sarebbe una di quelle persone semplici. Quelle che non vogliono apparire tra i milioni di individui che abitano la terra. Quelle persone che nessuno nota: sono lì, in silenzio, in compagnia della loro timidezza. Poi, d'un tratto, qualcuno le scorge e comincia a parlarci ed è solo in quel momento che si rende conto che dietro quei silenzi e quella semplicità si nasconde qualcosa di speciale. Persone con un mondo interiore mai visto prima e tu non puoi fare a meno di lasciarti insegnare a vivere. Ecco..."Colpa delle stelle" è questo, credo. Un libro semplicissimo, di quelli che passano inosservati. Quelli che sono lì, in libreria, riposti su uno scaffale troppo alto cosicché non riusciresti mai a vederlo se non con un po' di attenzione. Una volta individuato leggi la trama in copertina: due ragazzi, 16 anni, una malattia, un incontro, un amore. -Okay! È una storia come tante altre- pensi -proviamo a leggerla-. E lo compri pensando: -mah...forse avrei preferito qualcosa di più intrigante.- Eppure vai a casa e cominci a leggerlo.
Le prime pagine vanno ad affermare la tua tesi iniziale: sembra un libro semplicissimo, anche un po' banale (una bestemmia ma ai primi capitoli l'ho pensato davvero). Poi comincia la storia, quella vera, e ti penti di aver anche solo pensato l'aggettivo "banale" ormai trasformatosi in "straordinario".
È la storia di due ragazzi: Hazel e Augustus (detto Gus). Hanno rispettivamente 16 e 17 anni ma sono dotati di una maturità così intensa che in alcune pagine li ho quasi sentiti miei coetanei. Per loro il tempo è andato ad una velocità maggiore che per noi e si sono così ritrovati ad essere dei piccoli adulti catapultati nella tragica realtà di una malattia destinata a degenerare.
Hazel ha un cancro ai polmoni diagnosticatole a 13 anni. Tutti ormai credevano che per lei fosse giunta la fine ma grazie ad un farmaco sperimentale il suo tumore regredì bloccando le metastasi . E così Hazel ottenne più tempo e, dopo tre anni, eccola qui con due polmoni che come polmoni fanno schifo, ma che possono tirare avanti a tempo indeterminato con il supporto di inalazioni di ossigeno. Un vero miracolo, insomma! 
La storia di Augustus è molto simile ma differente al tempo stesso. Lui ha avuto un lieve osteosarcoma che si è portato via la gamba destra ma adesso sembra essere guarito e pieno di vita. 
Ed è al gruppo di supporto che le loro vite si scontrano come molecole che fluttuano nell'universo. Augustus arriva nella vita di Hazel al momento giusto: la ragazza è ormai rassegnata e vive la sua vita rilegata in casa, ad aspettare giorno per giorno la fine. Non è depressa. È solo realista. Anche Augustus lo è (forse fin troppo), ma nel suo realismo ci inserisce l'ironia e un pizzico di positività cosicché è quasi impossibile per Hazel non cedere alle lusinghe di passare quel po' di tempo che le resta vivendo intensamente..innamorandosi...e se le stelle le saranno avverse, bé che importa, ne sarà valsa la pena. Fosse per me continuerei per ore a parlarvi di questo romanzo ma non potrei mai spoilerare nulla e togliervi il piacere di scoprire questi due magnifici ragazzi.
Per quanto riguarda la struttura e il lessico, devo dire che è molto lineare. La voce narrante è Hazel ed è scritto a mo' di flusso di coscienza. Sembrano pensieri comparsi direttamente sulla carta, così, di getto..ed è questa la cosa che ti porta a leggerlo e a credere che forse tutto ciò sta avvenendo davvero in qualche remota parte della terra.
È un romanzo intriso di metafore e, credo, sia una metafora lui stesso. Non è la storia di un amore, o la storia di una malattia. NO. È la storia di due vite che esaltano la vita stessa che c'è oltre le difficoltà...La vita che può esserci anche oltre una malattia così terribile. Ecco perchè non ci sono parole per esprimere opinioni su questo libro. Ecco perchè ho avuto così tante difficoltà nell'andare a recensirlo: perchè "Colpa delle stelle" non è un LIBRO. È un'EMOZIONE. "Colpa delle stelle" è amore, gioia, sofferenza, vita e coraggio. È il sole nel cielo invernale. È l'arcobaleno dopo un temporale. È ironico ma di un'ironia che ti spiazza...Lo leggi e sembra quasi che siano parole come tante..poi, una volta finito, ti senti diverso perchè silenziosamente è andato a cambiare per sempre dei piccoli frammenti del tuo cuore! È una storia unica. Di cui nessuno ha mai scritto e lo consiglio a gran voce.
Chiedo scusa se mi sono dilungata troppo ma quando un libro mi arriva nel cuore mi fa questo effetto e sento il bisogno di doverne parlare all'infinito. 
Ma qui mi fermo Okay? Okay.


DAL LIBRO AL FILM
Il film è uscito in America il 6 Giugno 2014 e uscirà in Italia il 5 Settembre 2014. Naturalmente io sarò in prima fila con tanto di fazzoletti accanto. Ho guardato qualche clip del film in lingua originale e la voce narrante è Hazel (voce fuori campo) che racconta la sua storia, proprio come nel libro. Gli attori protagonisti sono Shailene Woodley (Hazel) e Ansel Elgort (Augustus) e sono perfetti! Dalle clip che ho guardato, il film sembra essere stato fatto in modo impeccabile: anche i dialoghi contengono le stesse parole del libro. Naturalmente quando vedrò il film ne parlerò nuovamente esprimendo il mio parere. 
Intanto vi lascio qui il trailer così potete farvi un'idea generale. BUONA VISIONE!


LE MIE CITAZIONI PREFERITE
(CONTENGONO SPOILER)

"Nel tardo inverno dei miei sedici anni mia madre ha deciso che ero depressa, presumibilmente perchè non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo parecchio del mio abbondante tempo libero a pensare alla morte. 
Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c'è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire. (Anche il cancro è un effetto collaterale del morire. Quasi tutto lo è, a dire il vero.)"

"Sono andata al gruppo di supporto per lo stesso motivo per cui una volta avevo consentito a certi infermieri con appena un anno e mezzo di pratica di avvelenarmi con medicinali dai nomi esotici: volevo fare contenti i miei genitori. C'è solo una cosa al mondo più merdosa di dover combattere contro il cancro quando hai sedici anni, ed è avere un figlio che combatte contro il cancro."

"Ho distolto lo sguardo, consapevole di colpo delle mie infinite inadeguatezze. Portavo un paio di vecchi jeans che un tempo erano stati attillati ma che ormai si afflosciavano in punti improbabili, e una maglietta gialla con il nome di una band che non mi piaceva nemmeno più. E poi i capelli: avevo questo taglio da paggetto, e non mi ero nemmeno presa la briga di pettinarmi. In più avevo le guance assurdamente paffute, da scoiattolino, un effetto collaterale delle cure. Sembravo una persona di normali proporzioni, con un pallone al posto della testa. Per non parlare della bombola che mi trascinavo dietro. Eppure...gli ho lanciato uno sguardo di soppiatto, e i suoi occhi erano ancora su di me. 
Ho capito perchè lo chiamano contatto visivo."

"Erano tre anni che non frequentavo una scuola vera e propria. I miei genitori erano i miei due migliori amici. Il mio terzo migliore amico era uno scrittore che non sapeva nemmeno che esistessi. Ero una persona piuttosto timida, non il tipo che alza la mano. 
Eppure, solo per quella volta, ho deciso di parlare."

"-Perchè mi guardi così?-
Augustus ha fatto un mezzo sorriso.
-Perchè sei bella. Mi piace guardare la gente bella, e poco fa ho deciso di non negarmi i semplici piaceri della vita.-"

"L'osteosarcoma a volte ti prende un arto per scoprire chi sei. Se poi gli piaci, si prende il resto."

"-Non ne ho mai accesa una. È una metafora, sai: ti metti la cosa che uccide fra i denti, ma non le dai il potere di farlo-"

"Nei giorni più bui, il Signore fa entrare nella tua vita le persone migliori."

"Mi piaceva Augustus Waters. Mi piaceva proprio ma proprio tanto. Mi piaceva che la sua storia finisse con qualcun altro."

"-Allora raccontami di te- mi ha detto, sedendosi accanto a me a distanza di sicurezza.
-Ti ho già raccontato di me. Mi hanno diagnosticato....-
-No, non del tuo cancro. Di te. Interessi, hobby, passioni, feticci strani, e via dicendo.-
-Mmmm- ho detto
-Non dirmi che sei una di quelle persone che diventano la loro malattia. Conosco così tanta gente di quel tipo. È sconfortante. Come se il cancro fosse la cosa che conta. La cosa che conta più delle persone. Ma certo tu non hai lasciato che vincesse prematuramente lui, giusto?-"

"A volte leggi un libro e ti riempie di uno strano zelo evangelico che ti convince che il mondo frantumato che ti circonda non potrà mai ricomporsi a meno che, o fino a quando, tutti gli esseri umani non avranno letto quel libro."

"E poi ci sono libri come -Un'imperiale afflizione- di cui non puoi parlare con altra gente, libri così speciali e rari e tuoi che sbandierare il tuo amore per loro sembrerebbe un tradimento.
Non era nemmeno che il libro fosse così bello. Era solo che l'autore, Peter Van Houten, sembrava capirmi in strani, impossibili modi. -Un'imperiale afflizione- era il mio libro, nel modo in cui il mio corpo era il mio corpo, e i miei pensieri i miei pensieri.

"Senza dolore come possiamo conoscere la gioia? 
(È una vecchia argomentazione nel campo della Riflessione sulla Sofferenza, e la sua stupidità o scarsa sottigliezza potrebbe essere sondata per secoli, ma basterà dire che l'esistenza dei broccoli non influisce affatto sul sapore della cioccolata.)"

"-Hazel Grace- ha detto, il mio nome suonava nuovo e migliore in bocca a lui."

"-Come corri- ho detto. -Non vorrai sembrare troppo impaziente-
-È ben per quello che ho detto domani- ha detto. -Io vorrei rivederti stanotte. Ma sono disposto ad aspettare tutta la notte e molta parte di domani.- Ho alzato gli occhi al cielo.
-Non sto scherzando- ha detto."

"Mi sono ricordata che Kaitlyn non indossa mai scarpe aperte sul davanti per via dell'odio che prova per i suoi piedi, perchè sostiene di avere gli indici troppo lunghi rispetto all'alluce, come se gli indici fossero lo specchio dell'anima."

"Ma una storia che finisce ha un suo certo fascino. E se invece non può finire, allora dovrebbe almeno continuare in eterno."

"Ogni salvezza è temporanea."

"Ho fatto guadagnare a quei bambini un minuto. Forse è il minuto che consentirà loro di vivere un'altra ora, e l'ora regalerà un anno ancora. Nessuno può donarti l'eternità, Hazel Grace, ma la mia vita ha garantito loro un minuto. Ed è meglio di niente."

"-Sempre era una promessa! Come si fa a infrangere una promessa?-
-A volte le persone non capiscono le promesse che fanno nel momento in cui le fanno- ho detto."

"-Ti senti meglio?- ha chiesto.
-No- ha mormorato Isaac, ansante. 
-È questo il problema del dolore- ha detto Augustus, di nuovo guardandomi. -Esige di essere sentito.-"

"Non avevo niente da guadagnarci, a preoccuparmi in anticipo. Ma ero preoccupata lo stesso. Mi piaceva essere una persona. Volevo continuare ad esserlo. La preoccupazione è un altro effetto collaterale del morire."

"È quello che mi piace del libro. Ritrae la morte in modo sincero. È così che si muore, nel mezzo della vita, nel mezzo di una frase."

"Date le possibilità inesauribili di intrattenimento dei giovani uomini e donne della sua generazione, sono grato a chiunque in qualunque luogo dedichi le ore necessarie a leggere il mio libriccino."

"-Okay- ho detto.
-Okay- ha detto.
Ho fatto una risatina e ho detto: -Okay.- E a quel punto silenzio, ma non abbiamo messo giù. Mi sembrava quasi di averlo lì nella stanza con me...Però no, era anche meglio: come se io non fossi nella mia stanza e lui non fosse nella sua, ma ci trovassimo invece insieme in un invisibile, impalpabile terzo spazio, che si poteva raggiungere solo via telefono.
-Okay- ha detto dopo un'eternità. -Forse Okay sarà il nostro Sempre.-"

"Ma io credo nel vero amore, capisci? Non credo che a tutti sia concesso  di tenersi i propri occhi o di non ammalarsi, ma tutti dovrebbero avere un vero amore, e dovrebbe durare almeno quanto dura la tua vita."

"Temo che la sua fiducia sia malriposta, ma del resto la fiducia lo è sempre."

"Tutti in questa storia hanno una hamartia dura come un sasso: quella della ragazza, così ammalata; la sua, così guarito. Se la ragazza stesse meglio o lei fosse più ammalato, allora le stelle non sarebbero così terribilmente avverse, ma è nella natura delle stelle essere avverse, e Shakespeare non si è mai sbagliato tanto come quando fece dire a Cassio -La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle/ ma in noi stessi.- Facile a dirsi quando si è un romano patrizio (o Shakespeare!), ma c'è invece colpa in abbondanza da trovare nelle nostre stelle."

"Non si immortalano i morti scrivendo di loro. Il linguaggio seppellisce, ma non resuscita."

"I morti sono visibili solo attraverso l'occhio spalancato del ricordo. I vivi, grazie al cielo, conservano la loro capacità di sorprendere e deludere."

"Odiavo ferirlo. Quasi sempre riuscivo a non pensarci, ma la verità inesorabile era questa: loro potevano anche essere felici di avermi intorno, ma io ero l'alfa e l'omega della sofferenza dei miei genitori."

"-Tu lo sai che tenermi a distanza non diminuirà il mio affetto per te- ha detto.
-Immagino di sì- ho detto.
-Tutti i tuoi sforzi per salvarmi da te falliranno- ha detto."

"Tutto e fragile ed effimero, caro lettore, ma con questa altalena il tuo bambino/a sarà introdotto agli alti e bassi della vita umana in modo delicato e sicuro, e potrà forse imparare la lezione più importante di tutte: non conta quanto forte ci si spinge, non conta quanto in alto si sale, non si potrà mai fare tutto il giro."

"Mentre leggeva, mi sono innamorata così come ci si addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta."

"Il mondo è andato avanti, com'e sua abitudine, senza la mia piena partecipazione."

"Siamo rimaste a guardare la casa per un po'. La cosa strana delle case è che di solito sembra che dentro non stia succedendo niente, anche se contengono ma maggior parte delle nostre vite. Ho finito col chiedermi se in fondo non è proprio questo il senso dell'architettura."

"È quella la parte peggiore dell'avere il cancro, a volte: l'evidenza fisica della tua malattia, che ti separa dagli altri."

"-Ho fatto qualche ricerca un paio di anni fa- ha aggiunto Augustus. -Mi chiedevo se tutti potessero essere ricordati. Tipo, se ci si organizza e si assegna un certo numero di cadaveri a ciascuna persona vivente, i vivi basterebbero a ricordare tutti i morti?-
-E la risposta?-
-Certo, chiunque può nominare quattordici persone morte. ma siamo disorganizzatissimi in questo senso, così un sacco di gente finisce per ricordare Shakespeare, e nessuno finisce per ricordare la persona per la quale ha scritto il sonetto cinquantacinque.-"

"-Sono innamorato di te- ha detto lui piano.
-Augustus- ho detto.
-È vero- ha detto. Mi guardava dritto, e così gli ho visto socchiudere un po' gli occhi. -Sono innamorato di te, e non sono il tipo da negare a me stesso il semplice piacere di dire cose vere. Sono innamorato di te, e so che l'amore non è che un grido nel vuoto, e che l'oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l'unica terra che avremo mai, e sono innamorati di te.-"

"Alcuni turisti pensano che Amsterdam sia la città del peccato, ma in realtà è la città della libertà. E nella libertà la maggior parte della gente vede il peccato."

"-Sapete che cosa disse Dom Pérignon dopo aver inventato lo champagne?- ci ha chiesto con un accento adorabile.
-No- ho detto.
-Corse a chiamare i suoi compagni monaci e gridò: Venite, presto: sto assaggiando le stelle.-"

"-Però la gente si abitua sempre alla bellezza.-
-Io non mi sono abituato a te, non ancora.-"

"Io non volevo ubriacarmi. Serate come quella non accadevano spesso, e io volevo ricordarmela."

"-Oh, a me non importerebbe Hazel Grace. Sarebbe un privilegio ritrovarmi il cuore spezzato da te.-"

"Credo che a questo mondo si posso sempre scegliere come raccontare le storie tristi, e noi abbiamo optato per la versione divertente."

"Gus ha indicato con un cenno in basso, dove le ombre dei rami si intersecavano e di dividevano sul cemento. -Bello eh?-
-Sì- ho detto.
-Una così bella metafora- ha mormorato.
-Davvero?- ho detto io.
-L'immagine in negativo delle cose che si uniscono e poi si separano- ha detto lui."

"Il mondo non è un ufficio esaudimento desideri."

"Avevo dedicato molta della mia vita a cercare di non piangere davanti alle persone che mi amavano, quindi sapevo che cosa stava facendo Augustus. Stringi i denti. Guardi in alto. Ti dici che se ti vedono piangere resteranno feriti e non non sarai altro che una Tristezza nelle loro vite, e non devi essere solo una tristezza, quindi non piangi, e ti ripeti tutte queste cose mentre guardi in alto, verso il soffitto, e poi mandi giù anche se la gola non vuole saperne di deglutire e guardi la persona che ti ama e sorridi."

"Se vai al Rijkmuseum, cosa che avrei voluto davvero tanto fare anch'io...ma chi stiamo prendendo in giro? Nessuno di noi due può girare a piedi un intero museo. Comunque sia, prima di partire sono andato sul loro sito a dare un'occhiata alla collezione. Se tu dovessi andare, e si spera che un giorno tu possa farlo, vedresti un sacco di dipinti con gente morta. Vedresti Gesù sulla croce, e vedresti un tipo che viene accoltellato nel collo, e vedresti gente che muore in mare e in battaglia e una parata di martiri. Ma non. Un solo. Bambino. Malato. Di cancro. Nessuno è stato immortalato mentre sta morendo di peste o morbillo o febbre gialla o che so io, perchè non c'è gloria nella malattia. Non c'è alcun senso in essa. Non c'è alcun onore nell'essere morti di."

"-Sono una montagna russa che va solo in salita- ha detto.
-Ed è mio privilegio e mia responsabilità salire fino in cima con te- ho detto io."

"-Ma vi dico questo: quando gli scienziati del futuro si presenteranno alla mia porta con gli occhi robotici e mi diranno di provarli, io dirò a quegli scienziati di sparire, perchè non voglio vedere il mondo senza di lui.-"

"Non posso parlare della nostra storia d'amore, quindi vi parlerò di matematica. Non sono un matematico, ma una cosa la so: ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C'è 0,1 e 0,12 e 0,112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c'è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ce l'ha insegnato uno scrittore che un tempo abbiamo amato. Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei per niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata."

"Quando vai al pronto soccorso una delle prime cose che ti chiedono di fare è dare un voto al tuo dolore su una scala da uno a dieci. In base alla risposta decidono quali farmaci usare e con che velocità somministrarteli. Quella domanda mi era stata fatta centinaia di volte, e mi ricordo che una sera che non riuscivo a respirare e mi sembrava di avere il petto in fiamme, col fuoco che lambiva l'interno del costato lottando alla ricerca di un modo per esplodere fuori dal mio corpo, i miei genitori mi hanno portato al pronto soccorso dove un'infermiera mi ha chiesto questa cosa del dolore. Io non riuscivo nemmeno a parlare, così ho fatto vedere nove dita.
Più tardi, dopo che mi avevano dato qualcosa, l'infermiera è tornata, e accarezzandomi la mano mentre mi misurava la pressione ha detto -Sai come faccio a sapere che sei una vera combattente? Hai dato nove a un dieci.-
Ma non era vero. Gli avevo dato nove perchè stavo tenendo da parte il dieci. Ed eccolo qui, il grande, terribile dieci, che mi colpiva con violenza ancora e ancora, mentre stavo distesa nel mio letto, immobile e sola, a fissare il soffitto, con le onde che mi scaraventavano contro le rocce e poi mi trascinavano di nuovo in mezzo al mare così da potermi rigettare contro la parete irta della scogliera, lasciandomi a galleggiare nell'acqua a faccia in su, senza per questo affogare."

"Sbucano fuori tutti questi amici proprio quando non ne hai più bisogno."

"Ho continuato declamando Incoraggiamenti merdosi mentre i genitori di Gus, l'uno sottobraccio all'altra, si stringevano e annuivano ad ogni parola. I funerali, avevo deciso, sono per i vivi."

"Il risveglio è stato terribile, perchè per un confuso momento mi è parso che andasse tutto bene, e poi la verità mi ha schiacciato di nuovo."

"Isaac: -Non mi piace vivere in un mondo senza Augustus Waters-
Computer: -Non capisco...-
Isaac: -Nemmeno io. Pausa.-"

"Il dolore è come la sofferenza: più è forte più vale."

"Il dolore non ti cambia, Hazel. Ti rivela."

"Potevo immaginarlo. Potevo ricordarlo. Ma non potevo rivederlo, e ho pensato che l'ambizione vorace degli esseri umani non viene mai saziata dalla realizzazione dei loro sogni, perchè c'è sempre l'idea che tutto potrebbe essere fatto meglio e di nuovo."

"I segni che gli umani lasciano troppo spesso sono cicatrici."

"La probabilità che abbiamo di ferire l'universo è pari a quella che abbiamo di aiutarlo, ed è molto probabile che non faremo nè l'una nè l'altra cosa."

"I veri eroi comunque non sono quelli che fanno le cose; i veri eroi sono quelli che NOTANO le cose, quelli che prestano attenzione. Il tizio che ha inventato il vaccino antivaiolo non ha inventato niente. Ha solo notato che le persone che avevano contratto il vaiolo bovino non si ammalavano di vaiolo."

"Non puoi scegliere di essere ferito a questo mondo vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. A me piacciono le mie scelte. Spero che a lei piacciano le sue."


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5 commenti:

  1. Spero di poter leggere quanto prima questo romanzo, detesto guardare un film senza aver letto il libro da cui è tratto! Bella recensione :)

    Passa a trovarmi!
    http://illibroincantatodigiorgia.blogspot.it/

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    1. Anche a me non piace guardare il film prima di aver letto il libro! Comunque te lo consiglio :-D È davvero un bellissimo romanzo.
      Passo con molto piacere a trovarti <3

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  2. Praticamente tutto il libro è un'unica citazione preferita xD anch'io quando l'ho letto (in ebook) non potevo fare a meno di segnare una pagina si e una anche. Ho dovuto comprare il cartaceo, e non vedo l'ora di piazzare la tenda davanti al cinema per il film *.* una storia che tutti dovrebbero leggere, parla di morte ma soprattutto di vita in modo così delicato che è difficile non lasciarsi prendere. Una grande lezione di vita.
    Hai una nuova follower :)

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    1. Ahahahah allora non sono solo io ad essere stata sommersa di citazioni mentre leggevo! Mi sono seriamente preoccupata ad un certo punto perchè non riuscivo a non sottolineare! Sì un libro bellissimo..Un argomento così delicato trattato con tanta ironia e vitalità. Lieta di aver conosciuto John Green :-D E lieta di aver conosciuto te, naturalmente :-)

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  3. Poche citazioni ti sono piaciute, eh? :P
    Boh non so, se devo essere sincera il libro -ne ho letto qualche capitolo a caso in libreria- non mi ha entusiasmata nel modo in cui è scritto. Ma la storia mi intriga molto quindi non vedo l'ora di poter vedere il film!!

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