Recensione del libro "Hunger Games" di Suzanne Collins

Titolo: "Hunger Games"
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei distretti deve sacrificare un ragazzo e una ragazza che verranno gettati nell'Arena: ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in settantatré edizioni, e con lei è stato sorteggiato Peeta Mellark: sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha sempre lottato per vivere e lo farà anche questa volta.

Prezzo di copertina (flessibile): 13,00€

Cosa penso di "Hunger Games"?

Ciò che mi ha spinto a comprare questo libro è stata la visione del suo film. Di solito preferisco leggere prima di guardare, ma questa volta è stato diverso. Amo molto il genere fantasy sia nel mondo letterario che in quello del cinema. È stato proprio per questo che il film di "Hunger Games" mi ha tenuta incollata allo schermo facendomi dimenticare del resto del mondo."Cavolo", mi sono detta, "se il film è così bello, figuriamoci il libro" e il giorno dopo ero già in libreria, per la prima vota sicura di ciò che avrei comprato (10 minuti ed ero fuori, mai successo). Mi sono messa a leggere quasi immediatamente e sì...avevo ragione! Il libro è assolutamente fantastico! Sapevo cosa sarebbe successo, sapevo già come sarebbe andato a finire, eppure mi sembrava un mondo del tutto nuovo..Come se non avessi mai letto nulla del genere. Nei film si tende a valorizzare maggiormente la scenografia. Al contrario nel libro l'attenzione è tutta incentrata sull'interiorità dei personaggi..sulle loro emozioni e i loro sentimenti, soprattutto se, come per "Hunger Games" la voce narrante è la protagonista della storia. È stato così che ho conosciuto meglio Katniss e Peeta e, pur conoscendo lo scenario in cui avvengono i fatti, sono riuscita ad identificare ancora meglio l'arena, i distretti e Panem intera. Questo grazie alle descrizioni accurate che la Collins ha inserito nel libro. Sembrava quasi di sentire gli odori di quel mondo, o la presenza dei personaggi proprio accanto al divano (luogo della mia lettura). Insomma, un libro capace di catapultarti in mondi fantastici facendoti dimenticare il resto del mondo. Gli amanti del fantasy non possono lasciarselo sfuggire...È proprio il libro che risponde pienamente al desiderio di fuga dalla realtà...quando il mondo ci sta stretto e abbiamo bisogno di nuovi spazi in cui immergerci. Vero è che è un libro che mette in scena la parte più crudele dell'uomo. Quella priva di pietà e comprensione. Emergono personaggi dediti alla violenza e il numero di morti è davvero alto. Ma a tutto ciò fa da antagonista la speranza di un mondo migliore, di vite che potrebbero essere salvate grazie a Katniss e Peeta che lottano nell'arena senza lasciarsi manipolare e grazie a noi che leggendo rendiamo reali le loro gesta!

LE MIE CITAZIONI PREFERITE

(contengono spoiler)

"Prima uno, poi un altro, poi quasi tutti i componenti del pubblico portano le tre dita di mezzo della mano sinistra alle labbra e le tendono verso di me. È un antico gesto del nostro distretto, un gesto che si usa di rado e si usa qualche volta ai funerali. Significa grazie, significa ammirazione, significa dire addio a una persona a cui vuoi bene."

"Perchè lui? penso. Poi cerco di convincermi che non ha importanza. Peeta Mellark e io non siamo amici. Nemmeno vicini. Non ci parliamo. La nostra sola interazione risale ad anni fa. È probabile che lui se lo sia scordato. Ma io no, e so che non lo farò mai..."

"I nostri occhi si incontrarono solo un attimo, poi lui girò la testa. Abbassai lo sguardo, imbarazzata. E fu allora che vidi il primo dente di leone dell'anno. Un campanello mi risuonò nella testa. Pensai alle ore passate nei boschi con mio padre e seppi come saremmo potute sopravvivere. Fino a oggi, non sono mai riuscita a dimenticare il collegamento tra questo ragazzo, Peeta Mellark, il pane che mi diede la speranza e il dente di leone che mi ricordò che non ero condannata. E più di una volta, all'entrata della scuola, mi sono voltata e ho colto i suoi occhi puntati su di me e subito distolti"

"La compassione non ti fa ottenere aiuto. L'ammirazione perchè ti rifiuti di arrenderti sì"

"È successo qualcosa quando tenevo la mano di Rue, guardando la vita scorrere via da lei. Ora sono decisa a vendicarla, a rendere la sua perdita indimenticabile, e posso farlo soltanto vincendo e rendendomi, in tal modo, indimenticabile"

"Poi sorride, come se fosse felice di restare lì sdraiato a contemplarmi all'infinito."

"E mentre sto parlando, l'idea di perderlo davvero mi colpisce di nuovo e mi rendo conto che non voglio restare sola. È per lui. Non voglio perdere il ragazzo del pane."

"Gli prendo la mano stringendola forte, preparandomi per le telecamere, e già temo il momento in cui dovrò lasciarla."