domenica 26 ottobre 2014

Un finale per "Allegiant"...


ATTENZIONE: L'estratto di brano che state per leggere è ovviamente frutto della mia fantasia! Niente di tutto questo è avvenuto davvero né tanto meno l'autrice del libro ha scritto altro in merito al romanzo. La parte iniziale del brano è la stessa presente in "Allegiant" per far sì che tutti capiscano a che punto del racconto ci troviamo. Buona lettura!



TRIS
Laboratorio armamenti. Dopo essere sopravvissuta al siero della morte e aver raggiunto David per cercare di liberare il siero della memoria e resettare così la residenza.

Faccio un altro passo indietro e aggiungo: -Lei mi ha insegnato tutto sul vero sacrificio. Che dovrebbe essere fatto per amore, non per un ingiustificato disgusto nei confronti del patrimonio genetico di un'altra persona. Che dovrebbe essere fatto per necessità, non senza prima tentare tutte le altre possibili strade. Che dovrebbe essere fatto per le persone che hanno bisogno della tua forza perchè loro non hanno abbastanza. Ecco perchè è necessario che io ti impedisca di "sacrificare" tutta quella gente e i loro ricordi. Ecco perchè ho bisogno di liberare il mondo dalla tua presenza, una volta per tutte. - 
Scuoto la testa.
- Non sono venuta qui per rubare niente, David. - 
Mi giro e mi lancio verso il dispositivo. Sento uno sparo ma non sento dolore. Mi ha mancata. Non mi volto, continuo a correre. È questo il momento che precede la mia morte. Quello in cui dovrei dire addio a tutti coloro che amo. Sto per morire. Adesso lo realizzo. Sto per morire e l'ultimo ricordo che resterà impresso nel mio cervello sarà un pulsante verde e una tastiera. 
Un altro sparo. Ancora niente dolore. O David ha una pessima mira o non ha intenzione di uccidermi. Ma perchè? Quale sarà il suo scopo? Non devo distrarmi. Ormai ci sono. La tastiera è di fronte a me. Compongo il codice con la mano che trema. Non avrei mai pensato che la mia memoria fosse tanto abile. 
Un altro sparo. Mi ha colpita. Sento dolore. Eccolo finalmente. Alla spalla. Sangue caldo mi scorre sul braccio e arriva fino alle dita della mano. La vista mi si annebbia. Dolore e nausea mi rallentano. Se mi spara adesso credo proprio che morirò all'istante. Il pulsante verde è ad un millimetro dal mio indice. Non ce la faccio. La spalla mi fa troppo male, il proiettile si deve essere incastrato tra i nervi. Il dolore mi provoca spasmi e  mi socchiude gli occhi. "Devo farcela" mi dico. Con uno sforzo sovrumano sollevo il braccio. Il pulsante cede sotto il peso della mia mano. Una luce si accende dietro il pulsante verde. Sento un bip e il rumore di un meccanismo che si mette in  funzione. Ce l'ho fatta. Mi volto verso David, se devo morire adesso è la sua immagine colma di terrore e disapprovazione che voglio portare con me...ma nella nebbia del mio campo visivo distorto dal dolore vedo un corpo disteso a terra in una  pozza di sangue scuro. Prima di chiudere gli occhi definitivamente lo riconosco: Caleb. Ma prima che io riesca ad urlare tutto diventa buio e ciò che resta è solo la notte. 

-Beatrice- Mi risveglio al suono del mio nome. L'aria è calda e sono nella mia camera. La mamma ha aperto la finestra e la luce del sole mi provoca un forte bruciore agli occhi. È il giorno del test ed è venuta a tagliarmi i capelli. Sono stranamente felice. Spaventata.....ma felice. Il sole è già caldo pur essendo appena spuntato e la mamma mi accarezza il viso -Sei stata brava tesoro. Ce l'hai fatta.- 
Adesso mi sento confusa. -Cosa avrei fatto?-. 
Mi scosta i capelli  dalla fronte. La sua mano è così fredda che subito un brivido mi corre lungo la schiena. 
-Il siero della memoria Tris. Non ricordi?- Un lampo attraversa la mia mente e mi rivedo nel laboratorio armamenti. Rivedo David e sento nuovamente il dolore alla spalla. Non riesco a sollevare le braccia, sono bloccata. Mia madre scompare all'improvviso e la stanza diventa buia, intorno a me è buio pesto. 
-Mamma- cerco di urlare ma non ho voce. Qualcosa si materializza pian piano nel buio. -Ho capito. Sono in una simulazione. Niente di tutto ciò è reale- lo penso e chiudo gli occhi come se potessi tornare alla realtà. Li riapro ma non accade nulla. Il buio continua ad inghiottirmi. Improvvisamente mi ritrovo in un laboratorio. Fa freddo. Si congela. Una barella è l'unica cosa che occupa la stanza. Su di essa c'è un corpo immobile sotto un lenzuolo bianco. Mi avvicino. Per la prima volta dopo tanto tempo sono terrorizzata. Sono sicura che sotto quel lenzuolo troverò il mio corpo. La mano mi trema quando afferro un lembo della stoffa per scoprire il viso. Lo faccio e improvvisamente una lama mi trafigge il petto. La sento penetrare tra le ossa, attraversare lo sterno, aprirmi in due la gabbia toracica e raggiungere il cuore. Lacrime cominciano a sgorgare dai miei occhi. Il viso è travolto da acqua salata. Non può essere vero. Non è possibile. -Caleb- urlo. Questa volta la voce esce dalle mie labbra. -Caleb- urlo più forte. Le vibrazioni delle corde vocali mi graffiano lo gola. 
-Cosa diavolo hai fatto?! Come ti è venuto in mente!- Una mano mi afferra e mi trascina via dal corpo inerme di mio fratello. Mi muovo all'impazzata. La spalla mi brucia ma mi divincolo sempre più prepotentemente. Quel braccio è troppo forte, mi trascina via troppo velocemente. Mi lascia e cado nel vuoto.

Sbarro gli occhi. Sono distesa su un letto. Non è il mio. Non riconosco il luogo. Mi guardo intorno. Il soffitto è bianco, la luce soffusa. Alla mia destra, in alto, vedo una sacca di liquido trasparente collegata al mio braccio attraverso un tubo. Mi volto a sinistra e vedo Tobias. Bellissimo come sempre. Sta dormendo su una poltrona. Voglio andare a stendermi vicino a lui. Provo ad alzarmi ma  improvvisamente sento un forte dolore a livello della scapola. Un gemito esce dalle mie labbra e Tobias si sveglia.
-Tris- Viene verso di me e mi abbraccia forte. Ha gli occhi lucidi, occhiaie profonde e un'aria impaurita. Non l'ho mai visto così. 
-Tobias. Cosa è successo?- mi guarda dritto negli occhi con uno sguardo che quasi mette paura. Mi prende le mani tra le sue. Sono calde, niente a che vedere con quelle di mia madre.
-Ce l'hai fatta Tris. Hai liberato il siero della memoria. Là fuori stanno organizzando la nuova vita, siamo salvi, abbiamo tutti l'opportunità di ricominciare, di essere ciò che vogliamo...grazie a te.-
Al suono di queste parole ricordo tutto. Ricordo David, la tastiera, il codice, il pulsante verde, gli spari senza dolore. Ed è qui che mi riaffiora il ricordo di un corpo immerso in tanto sangue. .
Un senso di vuoto mi opprime lo stomaco. -Tobias, dov'è Caleb?- lo dico senza rendermene conto e mi sembra quasi di conoscere già la risposta. 
-Tris, Caleb non c'è più. Dopo che sei sfuggita alle guardie ti ha seguita, è riuscito ad entrare nel laboratorio e ti ha salvato la vita. David ha sparato tre colpi verso di te ma Caleb ha fatto da scudo. Non sono riusciti a salvargli la vita.-
Ed ecco che lo sento. Il cuore. Ci hanno insegnato che non è completamente nella porzione sinistra del corpo che si trova. Ma al centro. Tra i polmoni. Con la punta rivolta a sinistra. Ed è lì che sento stringere. La gola mi si gonfia e  qualcosa tenta di soffocarmi. Sale nel naso e da lì arriva agli occhi ed è a questo punto che esplodo. Comincio a piangere come non ho mai fatto prima. Non sembro più io. Sono solo un pezzo di carne senza vita ridotto a brandelli. Rivedo me e Caleb giocare insieme, andare a scuola, vivere in una fazione in cui non ci sentiamo a casa. Lo vedo fare di tutto per far felice i nostri genitori, lo vedo aiutare una signora con delle buste troppo pesanti, lo vedo nel giorno della scelta rassicurarmi e poi tagliare il palmo della mano per far correre gocce del suo sangue nel calice degli eruditi. Lo vedo mentre complotta con il nemico, lo vedo mentre tenta di uccidermi, lo vedo a terra passarmi lo zaino, lo vedo inerme in una pozza di sangue e infine lo vedo con il viso bianco e freddo dormire sotto un lenzuolo bianco.
Realizzo così che ho perso tutto. La mia famiglia spazzata via nel mezzo di un respiro e come lei, anche il mio cuore non esiste più. -Non ho più nessuno- dico sussurrando tra le lacrime. 
Tobias mi prende tra le braccia. Mi sento al sicuro a contatto con il suo petto. Il suo cuore batte con il mio. Mi accarezza delicatamente i capelli, quasi avesse paura di rompermi ancora, e lo sento piangere. Non lo guardo. Non voglio che si senta in imbarazzo. Piango anch'io. L'una nelle braccia dell'altro. 
Dopo quasi mezz'ora mi scopro ancora avvinghiata a lui. Tobias. La mia ancora. L'unica certezza che mi sia rimasta nella mia vita ormai piena di mancanze. Mi scosta da lui e sento freddo. Mi mette le mani intorno al viso e mi guarda fissa.
-Ascolta Tris- dice -non hai perso tutto. Ci sono io con te, non ti abbandonerò mai. Ci faremo forza insieme. Lo so che è doloroso, lo so che ti sembra di essere caduta in un baratro senza fine ma devi reagire. Io sono qui e ti aiuterò. Abbiamo perso tutto in questa guerra, ma altrettanto tanto abbiamo ricevuto. Ci siamo trovati e abbiamo imparato ad amare in un luogo che quasi non ci permetteva di farlo. Abbiamo scoperto la verità sulla nostra natura e Caleb...Caleb ti ha fatto tanto male ma in tutto quel male anche lui aveva trovato qualcosa per cui vivere. Non gli Eruditi, non la fazione...ma te. Ha dimostrato di amarti, ha mandato a monte tutto ciò in cui credeva per starti accanto e dimostrarti il suo amore. E alla fine ce l'ha fatta regalandoti una seconda possibilità. Ti ha salvata e in quel suo gesto disperato ti ha visto sorridere e andare avanti. Vivere finalmente in un mondo senza fazioni dove l'unica cosa che serve è essere se stessi. Ha voluto esaudire il tuo desiderio. Gli dobbiamo tutto ed è per questo che devi reagire. Devi far  sì che il suo sacrificio non sia stato vano. Caleb non se n'è andato. Caleb è qui con noi. È in ogni tuo gesto e resterà per sempre nelle nostre vite perchè se siamo qui oggi a piangere e a farci forza è solo grazie a lui.-
Ho ascoltato le parole di Tobias piangendo. Non sapevo che nel mio corpo ci potesse essere così tanta acqua. Provo un dolore così acuto che quasi non sento più la scapola bucata dal proiettile. Tobias ha ragione. Devo andare avanti. Se non per me, devo farlo per mio fratello. Devo rimettere in piedi la mia vita. Sento il cuore ricomporsi. Loro non sono andati via. Sono con me...dentro di me. 
Quando devi scegliere tra due mali, scegli quello che ti permette di salvare le persone che ami.
Dopotutto io e Caleb non siamo così diversi. Ci siamo amati e ci siamo protetti a vicenda fino alla fine. 
Mi asciugo il viso e guardo Tobias -Ti amo- gli sussurro. 
-Ti amo anch'io- risponde e mi bacia.
Nel momento stesso in cui le mie labbra incontrano le sue sento il mio cuore prendere vita e la speranza inondarmi fino a farmi sentire improvvisamente calda e rilassata. Devo tornare ad essere Tris. Devo tornare ad essere coraggiosa. Dopotutto è questo che fanno le persone coraggiose: vivono, cadono e si rompono ma poco dopo raccolgono i pezzi della  propria vita per rimetterli insieme e tornare a lottare.


7 ANNI DOPO
TRIS

Sono le 7.00. Tobias dorme ancora. Ieri ha lavorato fino a tardi e la stanchezza lo ha sopraffatto.
Scendo al piano di sotto. Ho sempre desiderato una casa piena di ritratti che ci ricordassero il nostro passato ma purtroppo tutto è stato cancellato per permettere al genere umano di ricominciare a vivere. 
Io e Tobias ci siamo detti che non ci servono dei pezzi di carta per tener vivi i nostri ricordi. A noi la memoria non è stata cancellata. Il nostro passato è la nostra unica ricchezza e lo custodiremo per sempre.
Entro nella sua camera. Caleb dorme sereno, ignaro di tutto ciò che è stato. Non abbiamo intenzione di raccontargli delle fazioni, di Chicago, dell'esperimento. Quello è il nostro passato, non il suo.
Nulla di tutto ciò sfiorerà mai le orecchie di nostro figlio. L'abbiamo deciso il giorno stesso in cui è nato.
Ha 4 anni adesso e tutti dicono che somiglia a Tobias. Come dar torto a queste voci? In lui risiedono i nostri sogni. Caleb è coraggioso e altruista. Raramente mente e, pur essendo ancora piccolo, ha già una spiccata voglia di imparare. È molto curioso, proprio come lo era suo zio. Ogni tanto glielo diciamo. Gli riveliamo che il suo è un nome speciale. Un nome che deve essere fiero di portare perchè apparteneva ad una persona speciale. Alla persona che ha permesso al nostro futuro di concretizzarsi, alle nostre speranza di non essere vane. È felice quando ascolta questa storia e si dice fiero del suo unico zio che purtroppo non avrà mai modo di conoscere.
La città è silenziosa. Non sembra la metropoli che crede di essere. Da quando le fazioni sono scomparse ci sono più sorrisi e meno guerre. Adesso tutti siamo uguali. Il danno genetico non esiste più..credo che in realtà non sia mai esistito. Mentre penso a tutto ciò, Caleb si sveglia. Mi guarda sorridendo. Lo sa che ogni tanto mi assento guardando fuori dalla finestra, quasi stessi per scoprire la verità su tutto.
Ricambio il suo sorriso e gli sussurro che gli voglio bene. 
Si alza all'improvviso e viene ad abbracciarmi. Un minuto dopo è già lì che corre verso la mia camera. Lo sento saltare sul letto per svegliare Tobias.
Li sento ridere all'unisono. Le loro risate sono la mia più grande ricchezza. Mi ricordano che ce l'ho fatta. Che non sono sola, che non lo sono mai stata. Mi ricordano che faccio parte di un'unica grande fazione: la mia famiglia. Mi ricordano che finalmente ho un posto in questo mondo. Mi ricordano che sono stata coraggiosa e non devo mai smettere di esserlo. 

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mercoledì 22 ottobre 2014

Hunger Games. Tratto da una storia vera?



Mi sono sempre considerata una lettrice vorace piena di fantasia che a volte si estranea dalla realtà per poter vivere nella parte di mondo creato dalle sue letture. 
Ho anche più volte affermato che la lettura è apertura mentale e che, quindi, ogni libro letto contribuisce ad una più larga visione della realtà. 
Fatta questa premessa vorrei condurvi per qualche istante nel mio mondo, considerando che avrei fatto (o magari solo immaginato) una scoperta alquanto interessante!! Sono una persona di per sé molto curiosa e ieri sera, non avendo altri impegni, mi sono messa a curiosare tra i libri universitari di mia sorella tra i quali ho trovato questo: "Storia del teatro greco" di Giuseppe Mastromarco e Piero Totaro.


Sfogliandolo sono incappata nel capitolo dedicato alle feste dionisiache e, affascinata dal mondo greco antico, ho cominciato a leggerlo.
Vuoi un po' per il destino o forse per il fatto che non ci ho capito niente, io questo tipo di festa l'ho collegata "fantasticamente" ad Hunger Games. Ho letto parecchi articoli in cui si dice che Suzanne Collins si sia ispirata alla mitologia e, soprattutto all'antica Roma, durante la stesura del romanzo. La stessa scrittrice pare aver confermato queste "voci". Io, invece, con la mia mente contorta, ci ho intravisto anche qualche elemento di mitologia greca.
Sarà pure tutta una mia invenzione, la mia immaginazione che ha cominciato a lavorare ma, davvero, non potevo far altro che pensare alla festa in onore di Dioniso come ad una piccola e, naturalmente meno disumana, mietitura. Dico "meno disumana" in quanto è naturalmente ovvio che non ci troviamo di fronte alla presentazione di ragazzi che stanno per andare ad uccidersi per fornire alla grande città motivi di divertimenti ed intrattenimenti.
Ciò che mi è sembrato simile è più che altro il clima di tirannia che doveva respirarsi ad Atene in quel periodo e alcuni eventi che suscitano immagini molto simili alla mietitura e alla presentazione dei tributi che andranno poi a combattere nell'arena.
Per poter meglio esprimere questo mio pensiero vi riporto testualmente il frammento di brano che mi ha condotto a Panem pur stando leggendo di Atene:
"Istituite nella seconda metà del VI secolo dal tiranno Pisistrato, la cui politica religiosa privilegiava il culto di Dioniso, le Dionisie cittadine rappresentavano uno degli eventi più importanti della vita comunitaria della polis. La festa aveva inizio la mattina del 10 Elafebolione (tra marzo e  aprile) con una solenne processione, cui partecipava una grande massa di popolo in festa che, innalzando canti satirici, accompagnava la statua lignea di Dionisio da un tempietto eretto nelle vicinanze dell'Accademia sino al recinto del teatro. Del corteo -aperto da una vergine, figlia di una delle più nobili famiglie ateniesi, la quale portava offerte per il dio in una cesta dorata- facevano parte uomini e donne, cittadini e stranieri residenti in Atene, che indossavano abiti festivi dai vivaci colori."  (Giuseppe Mastromarco - Piero Totaro - "Storia del teatro greco"-)

Vi ho riportato l'intero passo per farvi capire un po' di cosa stiamo parlando, ma ciò che ci interessa davvero sono gli ultimi tre righi: il corteo formato da tutti questi cittadini vestiti con strani abiti dai vivaci colori e facenti parte della potente Atene mi hanno riportato alla mente Capitol City al momento della presentazione dei tributi. Anche in Hunger Games infatti vediamo la grande città (appunto Capitol City) piena di uomini e donne agghindanti con strani abiti e in tumulto per il grande evento che sta per cominciare!


Ma non è finita qui. Per voi ecco un altro passo che poi andremo a commentare:
"...un araldo presentava gli orfani di guerra che, educati a spese dello Stato, avevano raggiunto l'età efebica: rivestiti di armatura completa, essi sfilavano nell'orchestra e andavano a prendere posto nella proedria (fila). [...] Con la presenza in teatro dei giovani orfani la comunità ateniese intendeva celebrare la propria solidarietà nei confronti dei cittadini caduti in guerra e la continuità della propria potenza militare; e con l'esposizione dei tributi in quello che era uno dei luoghi pubblici per eccellenza era resa manifesta ai cittadini ateniesi, ai residenti nella polis e agli spettatori stranieri presenti l'egemonia, economica e  politica, che Atene esercitava sulle città alleate."                                                            (Giuseppe Mastromarco - Piero Totaro - "Storia del teatro greco"-)

La prima parte di questo frammento mi ha riportato alla mente la scena della presentazione dei tributi
Come nella festa Dionisiaca venivano presentati gli orfani di guerra, così in Hunger Games vengono presentati i ragazzi che dovranno prendere parte ai giochi. Ma non è tutto. Possiamo leggere che i suddetti orfani indossavano un'armatura e dopo aver sfilato prendevano posto nella proedria e, soprattutto, erano ragazzi educati a spese dello Stato
Ecco qui il tutto si ricollega ai tributi che, prima di sfilare vengono educati dagli stilisti (a spese di Capitol City) a muoversi e a comportarsi in modo preciso e, altro elemento evidente, si trovano a dover indossare per la sfilata sul carro degli abiti (l'armatura per le feste dionisiache) che mettano in mostra il distretto di cui fanno parte.


Infine, un altro punto che ha suscitato altri parallelismi è il mettersi in mostra di Atene per dimostrare la propria potenza militare e la propria ricchezza! Infatti anche in Hunger Games, il Presidente Snow non fa che tenere alto il nome di Capitol City mettendone in mostra la ricchezza ma, soprattutto, seminando terrore nei Distretti che provvedono al suo sostentamento.


Nello stesso tempo così come Atene presenta gli orfani di guerra per dimostrare la solidarietà della grande città nei confronti dei cittadini caduti in guerra, Capitol City mostra "solidarietà" nei confronti dei caduti nell'arena facendo passare in cielo le immagini dei tributi che hanno combattuto valorosamente ma non ce l'hanno fatta e, soprattutto, durante il Tour della vittoria si mostra vicino alle famiglie delle vittime ponendole in posizione "privilegiata" (palchetto con foto del tributo dietro la rispettiva famiglia) rispetto a tutti gli altri componenti del distretto in questione.


Ed è così che la mia mente ha lavorato al limite dell'immaginazione ieri sera.
Vi sembrerò un po' matta ma mi sono divertita un mondo. Può essere che abbia inteso tutto in modo sbagliato o che comunque abbia voluto vedere in queste poche righe qualcosa di inesistente, ma è stato davvero molto interessante anche perchè ho potuto approfondire l'argomento delle feste dionisiache e delle usanze ateniesi che hanno da sempre esercitato su di me un certo fascino!


E ora passo a voi la parola. 
Cosa ne pensate? Fatemi sapere e abbiate pietà della mia follia da lettrice!


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sabato 18 ottobre 2014

La mia città Capitale Europea Della Cultura 2019


Salve lettori. Oggi vorrei dedicare una piccola porzione del mio blog alla mia meravigliosa città: Matera. Ebbene sì. Vivo nella CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019. Ce l'abbiamo fatta.
E chi l'avrebbe mai detto? La mia piccola Matera, così semplice e delicata salire così in alto e raggiungere questo traguardo di cui non possiamo che esserne orgogliosi. 
Lasciatemi esprimere la mia felicità dicendo che Matera meritava davvero questa vittoria! Da sempre sottovalutata ha finalmente avuto una chance per mostrare le sue meraviglie. Non tutti la conoscevano, se dicevi in giro di abitare a Matera, alcuni ne ignoravano completamente anche la localizzazione geografica: "Matera? Ah sì Puglia vero?"; "Ah Matera, bellissima...nelle Marche"; "Matera? e dove si trova?". 
E finalmente ecco la chance che tutti stavano aspettando! Stamattina su quasi tutti i giornali e canali ecco comparire la notizia: "È MATERA LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019. IL GIOIELLO DELLA BASILICATA". La nostra città quasi sempre celata, risorta come una fenice dalle sue ceneri e pronta ad affrontare il mondo a testa alta! E noi con lei!


Ieri tutti i materani, vicini e lontani, erano sintonizzati sullo stesso canale. Chi dalla propria televisione, chi dal proprio computer o cellulare e chi in piazza di fronte al maxi schermo. Tutti presenti! Tutti uniti! Stesso battito cardiaco, stesse emozioni...Avevo dimenticato l'ansia che si prova prima di un esame importante e ieri è stato pressoché questo che ho provato. Bambini, ragazzi, adulti, anziani...tutti pronti a sventolare le mitiche bandierine! E finalmente dopo ore di attesa il verdetto: "La capitale europea della cultura 2019 è la città di Matera". 


Urla, gioia, lacrime e abbracci. Ciò che più mi ha colpito è stata l'unicità dei materani. Abbracci e strette di mano tra persone che pur non conoscendosi si congratulavano l'un l'altro. La spettacolarità di una città sta proprio in questo: Matera ci ha uniti. -Ma quale Matera - starà dicendo qualcuno -è l'evento che vi ha uniti!-Ebbene non è affatto così. Sarà pur vero che è stata un'occasione mondiale e importantissima, ma è stata Matera a farci lavorare insieme. Sì..Perchè se non avessimo amato la nostra città, non ci saremmo impegnati così tanto e, una città che ha la capacità di creare legami indissolubili tra i suoi cittadini, non può che essere semplicemente la migliore. 


Non sarà certo perfetta. La perfezione non esiste e se esistesse sarebbe monotona.
La nostra città ha mille pregi e altrettanti difetti ma ciononostante abbiamo dimostrato di amarla tanto ed in ogni relazione amorosa bisogna esser pronti ad accettare anche la parte peggiore dell'altro. 
Dobbiamo pensare a Matera come ad una di noi: nessuno è perfetto ma tutti sono migliorabili. 
Più che un traguardo questo deve essere un punto di partenza.
A questo punto dobbiamo triplicare la nostra forza, la nostra volontà e, soprattutto la nostra unione e restare accanto alla nostra città fino alla fine ed otre. Insieme possiamo scrivere pagine e pagine di storia, insieme possiamo curare ogni ferita, possiamo mettere a posto tutto ciò che non va. L'unione fa la forza. L'unione tra i cittadini è il cuore della città, il loro impegno ne è l'anima. Insieme verso il 2019 più forti verso l'infinito ed oltre. 

giovedì 16 ottobre 2014

10 idee regalo per lettori...


Nella mia piccola città del Sud Italia (come credo un po' dappertutto) l'inverno si sta facendo attendere. Metà ottobre e si gira a maniche corte, si va al mare la domenica e si prende un gelato la sera in piazza. Insomma, cose che a metà Ottobre non si erano mai viste.
Anni addietro in questo periodo già cominciavo a sentire profumo di freddo...profumo di neve e, soprattutto profumo di Natale! Ecco...È proprio qui che volevo condurvi. Al Natale. Vorrei trasportarvi un po' nell'atmosfera calda, seppur fredda, di Dicembre, quando i problemi che ci attanagliano durante tutto l'anno sembrano attenuarsi. A loro va a sostituirsi un'insistente ansia: cosa regalo alla mamma/al papà/a mio marito/ alla mia ragazza/o/alla mia amica/o e chi più ne ha più ne metta??
Ma con questo nuovo articolo/elenco voglio che per una volta riuscissimo a pensare a noi stessi!!
Girando un po'  nel web, ho trovato tantissime idee regalo per lettori! Esatto! Per lettori e dunque per noi..Con la speranza che, un po' per caso, un po' per vostri mi piace e condivisioni, qualche nostro parente, amico, fidanzato, genitore ecc.. incappi in questa lista e si faccia un'idea su qualcosa da regalarci...a Natale, al compleanno o anche solo per piacere! Ebbene, mettetevi comodi: si comincia!


1) In MONDADORI gift card


Naturalmente, al primo posto non possiamo che mettere la famosa InMondadori gift card per dare la possibilità al nostro amico lettore di entrare in una libreria e acquistare uno, due, tre ecc.. libri! 
Si sa, i regali più belli per i lettori non possono che essere libri a volontà e dunque, eccola, la card che gliene offre l'occasione. Disponibile in tagli da 15, 25. 50 e 100 euro può essere acquistata in un punto vendita Mondadori o comodamente dal sito inmondadori.it.


2) Fermalibri


I fermalibri mi sono sempre piaciuti! Secondo me è un po' il sogno di ogni lettore. 
Parlando per esperienza personale, è odioso dover disporre le letture sulla libreria escogitando incastri perfetti per evitare che caschino da destra o da sinistra. Ed ecco che sul web ne ho trovati di tutti i tipi. A mio parere questi nell'immagine sono originalissimi. Fatti a mano e disponibili in più di 121 pezzi. Sono in acciaio rifinito in nero martellato. Sono in grado di reggere un'intera libreria. Naturalmente si trovano un po' in tutti i negozi di oggettistica e arredamento. Se invece vi piacciono proprio questi dell'immagine li trovate (insieme ad altri soggetti) al sito Etsy da cui potrete anche acquistarli. 


3) Orologio da libreria


Un orologio originalissimo da integrare nella nostra libreria accanto ai nostri libri. Sembra un insieme di letture...e invece ci informa che "è ora di leggere". Davvero molto carino da tenere in libreria tra i libri. Questo gadget è acquistabile su Amazon.


4) Albatros, il segnalibro intelligente


Questo è Albatros, il segnalibro intelligente!
Quante volte ci siamo ritrovati ad imprecare contro il nostro segnalibro che più volte è fuoriuscito dal libro perdendoci la preziosa pagina su cui avevamo interrotto la nostra lettura? E quante volte abbiamo chiesto e richiesto in libreria un segnalibro più resistente in quanto il nostro si era usurato, rotto e strappato? 
Ebbene, Alatros è un nuovo segnalibro realizzato a misura di lettore. Viene applicato sulla prima e l'ultima pagina. Fatto ciò possiamo cominciare a leggere il nostro libro senza curarci di lui. Mentre sfogliamo le pagine, Albatros autonomamente registra la pagina che stiamo leggendo cosicché, qualora chiudessimo la nostra lettura lui resta lì a contrassegnare la pagina in cui abbiamo interrotto la lettura. 
Questo fantasioso oggetto è realizzato interamente in poliestere con adesivo riposizionabile che, non preoccupatevi, non rovinerà il vostro libro. Purtroppo si può acquistare solo via web in quanto è un prodotto inglese. Costa poco più di 8 euro ed è acquistabile al sito albatrosbookmark.com.


5) L'anello del lettore


Questo simpatico "anello" è un comodissimo gadget che ci permette di leggere con una mano sola senza dover faticare per tenere il libro aperto. Ce ne sono di vari colori e, pensate un po', anche varie misure: dalla S alla XL. Insomma per ogni lettore della terra! È acquistabile al sito thumbthing.it (sezione Prodotti).


6) Malobrà: leggere comodamente


Le vostre braccia si intorpidiscono e chiedono pietà quando leggete a letto o sul divano? Niente paura, è arrivato Malobrà! Malobrà è un prodotto italiano studiato per alleggerire e rendere più comoda la lettura. L’obiettivo, da cui il nome, è di alleggerire le braccia e le mani dal peso della cultura e dello svago. Una volta montato farà anche da segnalibro, sarà un accessorio piacevole da vedere, poco ingombrante e senz’altro utile! L'utilizzo più appropriato è da sdraiati, che sia un letto, una sdraio in spiaggia o in montagna o un comodo divano, ma ci piace pensare che troverete nuove posizioni per sfruttarlo al meglio! È estensibile per adattarlo a tutti i formati di libro, dal tascabile all'illustrato e si estende una seconda volta per adattarlo alle braccia (e alla pancia) di chi legge. È acquistabile al sito thumbthing.it (sezione Prodotti).


7) Cuscino leggio


Questo cuscino è simile al Malobrà sopracitato. Elegante e raffinato offre una lettura confortevole sia a letto che da seduti. È anche dotato di un segnalibro centrale. Basta poggiarvi sopra il libro (una corda rossa che parte dalla cima lo terrà aperto) e il gioco è fatto: le vostre braccia resteranno fresche come rose ed avrete così le mani libere per sorseggiare per esempio una buona tisana rilassante! Acquistabile dal sito dmail.it


8) La bibliochaise


Questo è un regalo un po' impegnativo sia per il prezzo che, presumo, sia alto e sia per il fatto che, prima di acquistarlo, bisognerebbe accertarsi dello spazio disponibile a casa del nostro destinatario. Come si vede dall'immagine la bibliochaise è una comoda poltrona (disponibile in vari colori) con libreria incorporata. Utile per conservare i nostri libri preferiti e tenerli così a "portata di lettura". Nonostante abbia cercato parecchio sul web non sono riuscita a trovare un sito affidabile o comunque il prezzo di questo oggetto. Credo comunque che si trovi in un negozio di arredamento o magari sarebbero anche in grado di crearla su misura per noi. Non so...è da smanettare e girare un po'. Una cosa è certa: sarebbe stupendo come regalo!


9) Earlamp


 EarLamp è un nuovissimo modo di interpretare la classica lampada da lettura che la rende un oggetto indispensabile per chiunque e in tutte le situazioni. Non ingombra e non intralcia, è pratica e intelligente! Illumina esattamente dove stiamo guardando. La luce è data da un piccolo potente led che può essere orientato in tutte le direzioni per adattarsi a chi indossa la lampada.
EarLamp è studiata per leggere, ma si adatta perfettamente a tantissimi utilizzi e situazioni dove occorre avere le mani libere e una luce potente e mirata. È studiata con un sistema speciale che consente di indossarla sia sull'orecchio destro che su quello sinistro senza dover smontare nulla.
È acquistabile al sito thumbthing.it (sezione Prodotti).


10) Penna piuma


Un tuffo nel vintage per le nostre "sottolineature" librose! Comoda da impugnare, facile da riporre, si usa 
come una normale penna a sfera, ma è "leggera come una piuma" e in tanti colori vivaci. Penna Piuma è un’originale piuma, genuina, senza plastica o aggiunte. Le stesse piume usate nei secoli come unico strumento di scrittura. Abbiamo solo sostituito il calamaio con una punta a sfera. Anche lei acquistabile su thumbthing.it (sezione Prodotti).


Cosa ne pensate di questi gadget?
Personalmente mi piacerebbe un mondo ricevere la Earlamp, il cuscino leggio, la penna piuma e naturalmente la bibliochaise!! 
E voi invece? Da quale, tra queste idee regalo, siete rimasti colpiti?
Fatemi sapere con un commento!


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giovedì 9 ottobre 2014

Test: Quale libro rispecchia meglio la tua vita?


Quale libro di nasconde dietro la tua personalità?
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