mercoledì 27 agosto 2014

Recensione del libro "Memorie di una Geisha" di Arthur Golden


Titolo: "Memorie di una Geisha"
Autore: Arthur Golden
Editore: TEA
Trama: Il suo nome era Sayuri. Aveva una sola ricchezza: il suo fascino. E divenne la Geisha più famosa del Giappone. Le sue memorie sono un manifesto dell'arte della seduzione. Un romanzo avvincente e toccante, di rara sensibilità e ricchezza, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.
Prezzo di copertina (flessibile): 10,00€ (Dal catologo Longanesi prezzo: 5,00€)


Cosa penso di "Memorie di una Geisha"?
Come sempre i libri che mi ritrovo a leggere compaiono nella mia vita all'improvviso. Forse è proprio per questo che, stranamente, non ho mai giudicato negativamente una mia lettura e la lista dei miei libri preferiti è immensa e continua ad ingrandirsi a dismisura. 
Non potevo non farvi questa premessa per introdurre la recensione di "Memorie di una Geisha" che considero la prova eclatante dell'esistenza del colpo di fulmine tra lettore e libro.
Parecchie persone che mi hanno vista rilassarmi in compagnia di questo libro, mi hanno chiesto: "Chi te l'ha consigliato?" e io rispondevo "Si è consigliato lui stesso". Ed è vero. Erano quasi 4-5 mesi che mi recavo in libreria con le idee chiare sul libro da comprare cosicché arrivata a destinazione non facevo altro che dare un'occhiata confusa qua e là per poi acquistare il libro che avevo in mente sin dall'inizio. Per sei volte ho avuto idee chiare in libreria e per altrettante sei volte durante le occhiate confuse buttate qua e la in libreria, ho sempre incrociato la copertina di "Memorie di una Geisha". Ne avevo sentito parlare, ma mai mi ero soffermata su di esso in quanto la cultura giapponese non mi ha mai attratta più di tanto. Ma quel libro era sempre lì, tutte le volte che andavo in libreria le labbra rosse sulla copertina bianca mi fissavano quasi a volermi dire "Cosa aspetti a leggere questo libro?". 
Così, quasi un mesetto fa, mi sono decisa e sono andata in libreria con un titolo ben definito in mente: "Memorie di una Geisha" di Arthur Golden, un libro che non vedeva l'ora di gettarsi tra le mie braccia! A confermare questa ipotesi è stato il fatto che, arrivata in libreria, l'ho trovato ad aspettarmi appollaiato sullo scaffale dei libri in sconto. Insomma, coincidenze o destino, è così che mi sono ritrovata catapultata in un nuovissimo genere di romanzo e in un nuovissimo argomento circa il quale non avevo mai letto nulla.
"Memorie di una Geisha" è una biografia. Un romanzo che ci trasporta in Giappone accompagnati dall'indimenticabile voce di Sayuri, la geisha su cui è incentrata la vicenda. L'autore ha più volte insistito sul fatto che i personaggi sono frutto della sua immaginazione, eppure, secondo me, sono tutti realmente esistiti. Fondata o meno, la vicenda si riconduce comunque ad anni di ricerche e conversazioni che l'autore ha affrontato realmente, cosicchè la vita di una geisha e il frammento di storia in cui è ambientato il romanzo sono fondate e ci forniscono un quadro esauriente di ciò che realmente erano la vita e le emozioni di una geisha degli anni 30-40.
Ho già detto più volte in altre recensioni che i libri migliori sono quelli che ti aprono la mente. Quelli che riescono a coinvolgerti al punto che non puoi non effettuare ricerche tu stesso. Ed è questo ciò che accade durante la lettura di questo romanzo. Fin dalle prime pagine non puoi non considerare Sayuri un'amica con cui stai sorseggiando una tazza di tè mentre ascolti la storia della sua vita intrisa di delusioni e gioie, sfortune e fortune. Athur Golden ha dato vita ad un personaggio capace di incidere le sue parole direttamente nel nostro cuore, imponendoci di non dimenticarle mai. 
Come ho già detto, il Giappone non mi ha mai attratto molto, anzi, mi era quasi indifferente. Questa lettura ha stravolto il mio modo di guardare questa cultura che, ad oggi, mi affascina e mi incuriosisce al punto che mi sono messa a fare ricerche su internet e in biblioteca per cercare nuove informazioni su un mondo ormai antico che sembra quasi fantastico: quello delle geishe...
Guardando ora alla struttura del romanzo, ciò che colpisce con maggiore intensità è il lessico utilizzato. Ho sempre pensato al Giappone come ad luogo calmo e raffinato in cui è possibile scrutare solo giardini e cascate di petali di ciliegi. Ebbene, il lessico e la struttura del romanzo rimandano esattamente a questa visione. Sayuri racconta le sue memorie con un tono molto dolce e una terminologia così elegante, che anche il solo leggerne una pagina, ti dona un senso di pace mentale. Una cosa che ho amato particolarmente del libro sono state le metafore utilizziate per descrivere la fisionomia e la personalità dei personaggi. Io adoro le metafore e questo romanzo ne contiene quasi una ogni rigo. Ciò potrebbe indurvi a pensare che sia una qualità fastidiosa, ma, a mio parere, è proprio questa la caratteristica che fa di questa lettura un vero e proprio sedativo per la mente. 
I personaggi sono tantissimi e tutti giocano un ruolo fondamentale nella vita della protagonista. Alcuni fungono da comparse, ma grazie alle accurate descrizioni di Sayuri, sono tutti indelebili.
Un aspetto di cui è impossibile non parlarvi e la descrizione dei Kimono! Li ho amati tutti! Vengono descritti in modo così abile e dettagliato che è impossibile non figurarsi la geisha con indosso quel meraviglioso intreccio di seta e immagini. Allo stesso modo risultano essere ipnotizzanti le descrizioni della vestizione della geisha e dei metodi con cui essa usa truccarsi e acconciarsi i capelli. Le meravigliose acconciature usate da Sayuri si imprimevano nella mia mente fino a prendere vita e a sfilarmi dinanzi agli occhi.
Potrei stare qui a parlarvi dei contenuti del romanzo per ore e ore dato che è un vero e proprio manifesto di un mondo che mai nessuno ha evocato con così tanta naturalezza e semplicità. Ci ho messo un bel po' di tempo per terminarlo in quanto ho deciso di assaporarlo piano piano, quasi come se stessi sorseggiando una tazza di tè in compagnia di Sayuri, Mameha, Nobu e il Presidente. È un libro parecchio lungo ma non per questo ridondante o "pesante". Al contrario è ricco di contenuti e colpi di scena dato che la vita di Sayuri è stata tutt'altro che facile. In altre parole, per farvi intendere meglio ciò che "Memorie di una Geisha" ha rappresentato per me ho deciso di paragonare il libro ad una Geisha stessa. E quindi,  così come la Geisha è esperta nell'arte della seduzione e appare sempre più meravigliosa dopo ogni intrattenimento, così questo romanzo ti seduce lettura dopo lettura rendendo impossibile la sua interruzione anche solo per un attimo. 
Un libro che ti seduce pagina dopo pagina e che, una volta terminato, non vedi l'ora di rileggere!
DAL LIBRO AL FILM: Per quanto riguarda il film, devo dire che sono rimasta davvero soddisfatta. Non nascondo che l'ho guardato con parecchio timore in quanto, essendo il libro molto ricco di dettagli e, soprattutto, abbastanza lungo, immaginavo che ci fossero scene tagliate e stravolgimenti vari. Potete benissimo immaginare il mio stupore nel momento in cui ho scoperto che come il libro, il film, è davvero spettacolare. Così curato nei dettagli che alcuni personaggi hanno proprio l'aspetto che mi ero immaginata leggendo! Anche gli atteggiamenti di alcuni protagonisti del libro (es. la risata con tosse della madre, la pazzia di Hatsumomo ecc..) sono stati portati in scena egregiamente. Vero è che sono state apportate modifiche ad alcuni eventi e sono state omessi dei particolari, ma il film è fatto così bene che non ti accorgi quasi di nulla. L'ho guardato con una mia amica che non ha letto il libro e ha capito perfettamente tutto! Naturalmente adesso le ho prestato il libro in quanto è rimasta stregata da questo misterioso mondo! Insomma come sempre consiglio prima la lettura del libro e poi la visione del film. In entrambi i casi resterete soddisfatti! Di seguito trovate il trailer del film:



LE MIE CITAZIONI PREFERITE

"Il suo volto era cosparso di rughe, in ognuna delle quali lui aveva nascosto questa o quella preoccupazione; perciò in realtà non era più il suo viso, ma assomigliava piuttosto a un albero con nidi di uccello su ogni ramo. Mio padre doveva lottare in continuazione per tenerlo a bada e sembrava sempre più spossato da quello sforzo."

"Mentre le guardavo, mi resi conto che la tristezza è un sentimento molto gravoso. Il peso del mio corpo infatti era diventato il doppio di quanto fosse un attimo prima, come se quelle tombe mi stessero tirando giù, verso di loro."

"La vita non era dunque nulla più di un fortunale che imperversava costantemente su ciò che un attimo prima esisteva, lasciandoselo alle spalle marcio e irriconoscibile?"

"Ma mi accadde qualcosa...uno di quei fatti banali dalle conseguenze terribili, come inciampare e cadere sulle rotaie mentre sta arrivando un treno."

"Eppure in qualche modo ciò che più di ogni altra cosa mi stupì, dopo aver trascorso in quel luogo un paio di settimane,  fu il fatto di esservi sopravvissuta."

"Anche un sasso viene consumato da una pioggia troppo forte."

"Il mondo era semplicemente troppo crudele: come avrei potuto sopravvivere?"

"Mi ritrovavo al punto di partenza, priva di tutto tranne che della mia solitudine."

"Sono trascorse due stagioni da quando hai lasciato Yoroido e fra breve gli alberi daranno vita a una nuova generazione di bocci. I fiori che crescono dove i vecchi sono appassiti ci aiutano a ricordare che un giorno la morte verrà per tutti noi."

"Di colpo la mia mente era diventata come un vaso infranto che non riesce più a stare ritto."

"Fatti forza, Chiyo, fatti forza. In questo mondo non ci resta altro."

"Conduciamo la nostra esistenza come acqua che scende lungo una collina, andando più o meno in un'unica direzione finchè non urtiamo contro qualcosa che ci costringe a trovare un nuovo corso."

"Poi mi incamminai stancamente nel cortile per tentare di sfuggire a quell'infelicità, ma naturalmente non è possibile lasciarsi alle spalle il dolore che è in noi."

"Naturalmente un segno non vuol dire nulla se non si sa come interpretarlo."

"Ero un'isola abbandonata in mezzo all'oceano, privata del passato, certamente, ma anche del futuro."

"Vorrei avere la tua stessa fiducia negli esseri umani."

"Di tanto in tanto nella vita accadono cose che non riusciamo a capire perchè non abbiamo mai visto nulla di simile."

"Ma come posso descrivere ciò che vidi in quell'attimo? Mi stava guardando nello stesso modo in cui un musicista fissa il proprio strumento un istante prima di cominciare a suonarlo, con affetto e padronanza. Ebbi l'impressione che potesse leggere dentro di me come se fossi stata parte di lui. Quanto avrei dato per essere lo strumento che lui suonava."

"Nessuno di noi trova su questa terra tanta bontà come desidererebbe."

"Non lo stavo ringraziando per la moneta e neppure per essersi disturbato a fermarsi e ad aiutarmi, ma per...be', per qualcosa che persino adesso non sono sicura di poter spiegare. Per avermi mostrato che nel mondo c'era qualcos'altro oltre alla crudeltà, immagino."

"Vedo che nella tua personalità c'è molta acqua. L'acqua non aspetta mai. Cambia forma e scorre attorno alle cose, trovando sentieri segreti a cui nessun altro ha pensato: un pertugio nel tetto o un piccolo buco in fondo ad una scatola. Senza alcun dubbio è il più versatile dei cinque elementi. Può dilavare la terra, spegnere il fuoco, far arrugginire un pezzo di metallo e consumarlo. Persino il legno, che è il suo complemento naturale, non può sopravvivere se non viene nutrito dall'acqua."

"Avanzare barcollando nella vita è un ben triste modo di procedere. Devi imparare a scegliere tempo e luogo per ogni cosa. Un topo che vuole ingannare il gatto non fa capolino dalla sua tana ogni volta che ne sente la voglia."

"Nel vedere una donna camminare si deve avere l'impressione di onde che si increspino sulla riva sabbiosa."

"Gli occhi sono la parte più espressiva del corpo di una donna."

"Sappiamo tutti che un panorama invernale, ammantato di gelo, con gli alberi avvolti in scialli di neve, sarà irriconoscibile all'arrivo della primavera; eppure non avevo mai immaginato che una simile trasformazione potesse accadere dentro un essere umano."

"La padrona della casa da tè mi rivolse una domanda e, quando la udii chiamarmi -Sayuri-, capii il motivo della mia inquietudine. Era come se la bambina di nome Chiyo, che correva a piedi nudi dallo stagno alla sua casa ubriaca, non esistesse più. Mi parve che quella nuova ragazza, Sayuri, con il suo lucido viso bianco e le labbra rosse, l'avesse uccisa."

"Durante gli incontri che seguirono, mi resi conto di avere un orecchio collegato al cervello e l'altro al cuore, perchè ascoltavo da un lato ciò che Nobu mi diceva (e molte cose erano interessanti) e dall'altro il suono della voce del Presidente, intento a parlare con Mameha, che continuava a distrarmi."

"Mi chiesi se gli uomini fossero così accecati dalla bellezza da considerare un privilegio il fatto di poter vivere con un autentico demonio, purchè stupendo d'aspetto."

"Cigni neri scivolavano nello stagno con un portamento così fiero che mi fecero vergognare di appartenere a una specie tanto sgraziata come quella umana."

"Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare; di fronte a esso siamo impotenti. È come una finestra che si apra di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire. Ma ogni volta si apre sempre un po' meno, finchè non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto."

"Non voglio dire che le mie emozioni si fossero calmate  allorchè il treno entrò nella stazione di Kyoto l'indomani mattina, di buon'ora. Dopotutto, quando un sasso viene lanciato in uno stagno, l'acqua continua a tremare anche dopo che la pietra ha raggiunto il fondo."

"Potrà sembrarvi strano, ma, nel momento stesso in cui mi resi conto che la forma del mio volto era per me una sorpresa, ebbi l'improvvisa intuizione che nella vita nulla è mai tanto semplice come si immagina."

"D'altra parte la tristezza mi era sempre sembrata un sentimento stranamente oppressivo."

"Noi esseri umani abbiamo la particolare capacità di abituarci alle cose."

"Un uomo può aver guadagnato denaro sufficiente per venire a Gion a sprecarlo come gli pare, ma questo non basta a fare di lui un individuo piacevole."

"Da quando mi sono trasferita a New York ho capito che cosa significhi realmente il termine -geisha- per la maggior parte degli occidentali. Mi è capitato più di una volta di essere presentata, durante qualche ricevimento elegante, a questa o quella giovane donna splendidamente vestita e ingioiellata. Non appena costei viene a sapere che un tempo ho fatto la geisha a Kyoto, atteggia la bocca a una specie di sorriso, anche se gli angoli delle labbra non si sollevano come dovrebbero. Non sa più che cosa dire, cossichè il peso della conversazione ricade sull'uomo o sulla donna che ci ha presentate, anche perchè, pur dopo tanti anni di permanenza negli Stati Uniti, il mio inglese è assai zoppicante. Naturalmente a questo punto non vale più neanche la pena di sforzarsi di parlare, perchè la donna sta pensando -Mio Dio...mi trovo con una prostituta...- Un attimo dopo viene salvata dal suo cavaliere, un uomo ricco che ha trenta o quarant'anni più di lei. Be', spesso mi chiedo perchè non si renda conto di quante siano le cose che abbiamo in comune. È una mantenuta, proprio come lo ero io, ai miei tempi."

"Il destino non è sempre come una festa al termine della serata. A volte è un lottare giorno per giorno per tutta la vita."

"Non si diventa geishe per avere un'esistenza piacevole, ma perchè non si ha altra scelta."

"Le speranze sono come gli ornamenti per capelli. Le ragazze vogliono mettersene troppi, ma, quando diventano vecchie, anche uno solo le fa sembrare ridicole."

"Una donna che vive in una splendida casa può andare orgogliosa di tutti i suoi magnifici oggetti, ma, nel momento in cui ode lo scoppiettio di un incendio, sa subito quali per lei valgono di più."

"-L'amicizia è una cosa preziosa, Sayuri- disse -Non bisogna gettarla via.-"

"-Vorrei poter credere che la vita sia davvero qualcosa di più di un fiume che ti trascina via supina.-
-Va bene, ammettiamo che sia un fiume, ma sei pur sempre libera di stare vicino a una sponda piuttosto che all'altra, non è così? L'acqua si divide ripetutamente. Se salti, ti agiti, lotti sfruttando tutte le opportunità che puoi avere...-
- Oh sono d'accordo, certo, se ci sono opportunità.-
- Se ne trovano ovunque, basta darsi da fare a cercarle!"

"Se tieni a mente il tuo destino, ogni attimo di vita diventa un'opportunità per avvicinarti a esso."

"Nel sentire quelle parole non potei trattenere un enorme sospiro; e dico enorme perchè ne conteneva un'infinità di più piccoli: un sospiro di disappunto, uno di frustrazione, uno di tristezza...e non so quali altri ancora."

"-Non cerco mai di sconfiggere l'uomo contro cui sto lottando-, spiegò. -Tento di incrinare la sua fiducia in se stesso. Una mente turbata dal dubbio non può focalizzarsi sulla via che porta alla vittoria. Due uomini sono pari, veramente pari, solo quando entrambi hanno un'eguale fiducia in se stessi."

"Un albero può sembrare splendido come sempre, ma, allorchè ti accorgi che è infestato da insetti e che le estremità dei rami sono imbrunite dalla malattia, anche il tronco finisce per perdere una parte della sua magnificenza."

"Non possiamo sprecare il nostro tempo a pensare a queste cose. Nulla è più deprimente del futuro, a parte forse il passato."

"Ogni volta che sentirò il bisogno di ricordarmi che al mondo esistono bellezza e bontà, io penserò a te."

"Quell'anno capii che in guerra nulla è tanto imprevedibile quanto la sopravvivenza dell'uno piuttosto che dell'altro."

"Le avversità assomigliano a un forte vento, che non soltanto ci tiene lontani dai luoghi in cui altrimenti saremmo potuti andare, ma ci strappa anche di dosso tutto il superfluo cosicchè i seguito ci vediamo come realmente siamo, e non come ci piacerebbe essere."

"Quando il tuo paese ha perso la guerra e viene invaso dall'esercito nemico, ti senti come se stessero conducendo anche tee sul luogo dell'esecuzione, dove devi inginocchiarti, a mani giunte, e attendere che la spada ti recida il collo. Per un anno, se non più, non udii neppure una volta risuonare una risata...a meno che non fosse il piccolo Juntaro, il quale non si rendeva conto della situazione. E, quando il bimbo rideva, il nonno con una mano gli faceva cenno di smettere. Mi è capitato spesso di notare che gli uomini e le donne che sono stati bambini in quegli anni hanno tutti un carattere molto serio: nella loro infanzia si è riso troppo poco."

"Le avversità possono essere superate solo immaginando come sarebbe il mondo se i nostri sogni finalmente si avverassero."

"Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finchè non ne è fuori."

"-A volte- sospirò -credo che le cose che ricordo siano più reali di quelle che vedo.-"

"Ora so che il nostro mondo è tanto instabile quando un'onda che si innalza in mezzo all'oceano. Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquarello su un foglio di carta."


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1 commento:

  1. M è piaciuto davvero tanto "Memorie di una Geisha", che è forse uno dei miei romanzi preferiti, e anche la tua recensione! Poi noto che anche tu, come me, hai apprezzato il film... :)

    Passa a trovarmi, magari!
    http://illibroincantatodigiorgia.blogspot.it/

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