giovedì 5 giugno 2014

Recensione del libro "Hunger Games. Il canto della rivolta" di Suzanne Collins


Titolo: "Hunger Games. Il canto della rivolta"
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perchè la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capito City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'arena sembrerà una passeggiata.
Prezzo di copertina flessibile: 13,00€

Cosa penso di "Hunger Games. Il canto della rivolta"?

- Giunta al suo meglio, la trilogia convoglia la passione politica di 1984, la memorabile violenza di Arancia Meccanica, l'ambientazione fantastica delle Cronache di Narnia e la ricchezza di dettagli di Harry Potter -

Non prendetemi per pazza ma a me questa affermazione tratta dal "The New York Times" mi ha quasi emozionata! In sole 3 righe è riassunta tutta la meraviglia del terzo romanzo di questa favolosa saga e quasi mi dispiace dover battere l'ultima recensione su questa avvincente avventura. Ma ci proverò comunque.....
"Hunger Games. La ragazza di fuoco" ci aveva lasciati con mille interrogativi. Un finale troppo in sospeso che ti ordina di correre alla libreria più vicina a comprare il seguito. "Il canto della rivolta". Il libro più bello della saga degli "Hunger Games" ma anche quello più triste in quanto sai che dopo di lui ciò che ti resterà sarà solo il ricordo delle avventure passate con i personaggi che ormai erano diventati i tuoi migliori amici. Credo che la Collins sia stata davvero coraggiosa con la stesura del terzo romanzo. Sì! Proprio coraggiosa a voler sfidare i suoi fans in questo modo. Ed eccovi spiegato il motivo... 
....Quale è la domanda che sorge spontanea subito dopo aver letto "la ragazza di fuoco"? Personalmente mi sono chiesta "che fine ha fatto Peeta? Cosa diavolo gli faranno?" Ebbene..corro a comprare "il canto della rivolta", comincio a leggerlo avidamente e scopro che tutto quello che avevo letto fino ad ora, tutto quello che avevo visto succedere avrei dovuto cancellarlo! Niente è più come prima! I personaggi non sono gli stessi, Peeta non è più lo stesso! 
Come per i primi due romanzi, leggendo il terzo, l'emozione predominante è la speranza. Accadono fatti sconcertanti, colpi di scena esasperanti, sempre più vittime...eppure la speranza è sempre presente, ad ogni pagina. Pur essendo un romanzo fantasy è capace di dare luogo a riflessioni concrete e molto attuali. In primis la ricerca di una politica giusta, priva di soprusi e manipolazioni a discapito dei più deboli. Troviamo poi l'importanza dei legami familiari che ci porta a combattere e a fare di tutto pur di proteggere le persone a noi care. Ritroviamo il tema dell'amicizia incarnato nel rapporto di Katniss e Gale che, a dispetto di tutto ciò che è accaduto tra loro, continuano ad essere invincibili e a lottare insieme per salvare il proprio mondo. Infine, il tema che più di tutti emerge in questo mondo di sangue e guerra portando un po' di luminosità nei sotterranei del Distretto 13, è l'amore tra Katniss e Peeta. Il loro rapporto mi è piaciuto sin da subito. Non è stato un amore nato all'improvviso. Un amore pieno di certezze ed evidente. Tutto è nato pian piano ed è maturato all'interno dei personaggi e, quando finalmente era sorta una certa chiarezza sia per loro che per noi, la Collins ha distrutto tutto restituendoci un Peeta completamente diverso rispetto a quello che avevamo conosciuto e che avevamo imparato ad amare insieme a Katniss. Nonostante ciò quasi in modo impercettibile, l'amore è rimasto vivo nell'intreccio del terzo libro della saga. Ogni azione di Katniss si riconduce a ciò che Capitol City ha fatto a Peeta. È per il ragazzo che la ghiandaia imitatrice accetta di lottare, accetta di diventare il volto della ribellione e di uccidere personalmente il presidente Snow! È grazie a Peeta che Katniss ritrova la sua determinazione e chissà se riuscirà a farcela. Per quanto riguarda lo stile e le descrizioni non posso che ripetermi e affermare che tutto è facilmente immaginabile grazie all'attenzione con cui Suzanne Collins descrive ogni minimo particolare dei luoghi in cui si svolgono i fatti. Non voglio spoilerare nulla! Il libro è troppo bello e non ho intenzione di fornirvi ulteriori particolari che potrebbero alterare la vostra lettura. Dico solo che il finale è spettacolare! Fino ad ora, forse, è uno dei migliori che abbia mai letto. Non vedo l'ora che esca la prima parte del film al cinema e spero vivamente che sia ricco di dettagli! Sarebbe un peccato sfibrare la trama come spesso succede con i libri messi in scena al cinema. Mi assumo tutte le mie responsabilità nel dirvi, con tono quasi imperativo, di leggere "il canto della rivolta" e l'intera saga degli "Hunger Games". Sono quei libri in grado di cambiarvi, in grado di modellare l'anima con la sola forza delle parole. 
LE MIE CITAZIONI PREFERITE
(CONTENGONO SPOILER)

"Mi chiamo Katniss Everdeen. Ho diciasette anni. Sono nata nel Distretto 12. Ho partecipato agli Hunger Games. Sono fuggita. Capitol City mi odia. Peeta è stato fatto prigioniero. Si pensa che sia morto. Forse è meglio che sia morto."

"Ricordo che non è stato un caso se ho scagliato quella freccia contro il campo di forza nell'arena. E che ho desiderato con tutte le mie forze che si conficcasse profondamente nel cuore del mio nemico."

"Torno a sedermi sul letto a gambe incrociate e mi scopro a strofinarmi quella liscia superficie iridescente sulle labbra. Per qualche motivo è rassicurante. Un fresco bacio proveniente dalla persona che mi ha regalato la perla."

"Le rievocazioni di momenti particolari cominciano a piovere da tutte le parti, senza ordine preciso. Quando ho accettato Rue come mia alleata. Teso la mano a Chaff la sera dell'intervista. Cercato di trasportare Mags. E, ripetuto più volte, quando ho offerto quelle bacche, nelle quali ognuno ha letto qualcosa di diverso. L'amore per Peeta. Il rifiuto di piegarsi di fronte a difficoltà insormontabili. La sfida alla crudeltà di Capito City."

"Le ferite, la stanchezza, le imperfezioni. Ecco come mi riconoscono ecco perchè sono una di loro."

"Se noi bruciamo, voi bruciate con noi!"

"Un opposto qualsiasi di bene: è così che mi sento."

" -Quindi cosa credi che gli faranno? - chiedo. Prim sembra avere quasi cent'anni quando parla. - Qualunque cosa serva a spezzare te. -"

"Il dolore torna a farsi sentire e immagino che da lì minuscole fenditure si propaghino per tutto il corpo, attraverso il busto, lungo le braccia e le gambe, sul viso, che rimane solcato da un reticolo di crepe."

"Ho capito di averti giudicato male. E che lo ami davvero. Non so dire in che modo. Forse non lo sai nemmeno tu. Ma chiunque vi faccia attenzione, si accorgerebbe di quanto ti importa di lui."

"Gli eventi che inducono paura sono i più difficili sradicare. Dopotutto, sono quelli che per natura ricordiamo meglio."

"Mi manca così tanto da far male."

"Le probabilità di successo sono minime, forse è un suicidio, ma faccio l'unica cosa che mi viene in mente. Mi protendo e bacio Peeta dritto sulla bocca. Lui rabbrividisce tutto, ma io tengo le labbra premute sulle sue finchè non sono costretta a riprendere fiato. Le mie dita risalgono lungo i suoi polsi ad afferargli le mani. -Non permettergli di portarti via da me.-"

"Gli stringo le mani sino a fargli male. -Resta con me.- Le sue pupille si contraggono come punte di spillo, si dilatano rapidamente ancora una volta, poi tornano a quella che parrebbe la normalità. -Sempre- mormora."

"Non posso credere a quanto mi hanno fatta sembrare normale all'esterno quando dentro di me non c'è che il deserto."

"Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera. Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione. La promessa di una vita che continua, per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito. Di una vita che può essere ancora bella. E solo Peeta è in grado di darmi questo."

"Così, quando sussurra: -Tu mi ami. Vero o falso? - 
io gli rispondo -Vero.-"

"Peeta dice che andrà tutto bene. Io ho lui e lui ha me. E abbiamo il libro. Possiamo fare sì che i nostri figli capiscano ogni cosa in un modo che li renderà più coraggiosi. Ma un giorno dovrò spiegare i miei incubi. Perchè sono venuti. E perchè non se ne andranno mai del tutto. Dirò loro come li supero. Dirò loro che, nelle mattine brutte, mi sembra impossibile trarre piacere da qualcosa perchè temo che possano portarmelo via. E che in quei momenti faccio mentalmente un elenco di ogni atto di bontà che ho visto fare. È come un gioco. Ripetitivo. Persino un po' noioso, dopo più di vent'anni. Ma esistono giochi molto peggiori a cui giocare."


1 commento:

  1. Aspettavo anche quest'ultima recensione :P
    E concordo con te, soprattutto sul finale! E' davvero uno dei finali più belli che io abbia mai letto, se non il migliore in assoluto.

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